Chi di voi non si è mai trovato nell’arduo compito di redigere un Cv?

Chi di voi non ha mai avuto problemi nel cercare di presentare in modo ordinato, tutta la miriade di dati, informazioni, skills ed esperienze accumulate nel corso della propria vita ?

Ecco, vi farà piacere sapere che quel documento super articolato, che magari vi ha portato via un intero pomeriggio per poterlo stilare al meglio, viene valutato in un lasso di tempo pari a 6 secondi…esattamente, non è un errore di scrittura, il tuo profilo viene valutato proprio in 6 SECONDI…

Secondo le ricerche effettuate nel settore, la maggior parte di coloro che hanno il compito di selezionare il personale, necessitano di un tempo che va dai 20 ai 30 minuti per vagliare tutti i profili e cercare quello che maggiormente risulta idoneo per le necessità aziendali.

Ovviamente per svolgere questo compito in modo così rapido, i selezionatori controllano solo alcune specifiche voci, che risultano esiziali per la valutazione del profilo. Nelle prossime righe, andremo a studiare quali sono questi dettagli che possono fare la differenza tra un’assunzione e la continua ricerca di un lavoro agognato.

Controllo della posizione di lavoro attuale

La prima cosa che un recruiter guarda non è il nome, il cognome o l’indirizzo di casa… la prima informazione su cui ci si concentra nel momento in cui si riceve un curriculum è la posizione di lavoro attuale del candidato. Questa informazione, permette al selezionatore di comprendere velocemente quale sia il ruolo che ricopre il candidato e se questa posizione possa essere in linea con quella che si ricerca per la propria azienda.

Uno sguardo attento viene dato anche alla durata per la quale si è ricoperta l’ultima posizione o quella in corso; questo dato può essere infatti una fonte importante di informazioni: un rapporto di lavoro di una certa lunghezza da al selezionatore un’indicazione su quanto il candidato si possa identificare con i valori dell’azienda per cui lavora, o magari, nel caso di candidati fedeli alla stessa azienda per decenni, per di più nello stesso ruolo, potrebbe indicare un’avversione al cambiamento che potrebbe mal combaciare con un’azienda molto fluida nella propria organizzazione.

Controllo delle aziende per le quali il candidato ha lavorato

Un aspetto molto importante per un selezionatore è riuscire a controllare il profilo delle aziende per le quali si è lavorato in precedenza. Aver collaborato con imprese e aziende che presentano un profilo simile a quello dell’azienda selezionatrice, è sicuramente un vantaggio non indifferente per il candidato.

Il motivo di tale interesse per il profilo dell’azienda, è dovuto al fatto che per il recruiter questo dato indica il fatto che si sia in grado di operare in ambienti organizzativi complessi, e che il candidato possa effettivamente possedere una formazione ed un’esperienza professionale tale da poter portare un reale valore all’azienda.

Certo se non si è avuta esperienza in realtà più grandi o similari all’azienda per la quale ci si candida, non bisogna assolutamente partire sconfitti, perché se il curriculum è scritto correttamente il recruiter potrebbe ugualmente approfondire la lettura del CV, e comprendere la realtà lavorativa dalla quale si proviene, per comprendere se ci possano essere gli estremi per investire in una formazione importante del candidato.

Valutazione complessiva del percorso lavorativo

Il percorso lavorativo di un candidato permette al selezionatore di comprendere quali sono le funzioni svolte nel corso degli anni, se c’è stata una crescita lavorativa dall’inizio della carriera all’invio della domanda.

Grande attenzione viene data anche al fatto che le posizioni ricoperte siano in linea con quella ricercata al momento.

Per agevolare la lettura del CV in questo senso, è meglio evitare di inserire esperienze lavorative non importanti e non in linea con la posizione per la quale ci si candida (se ci si candida come project manager, scrivere che per qualche mese si è fatto il bagnino, non serve).

In questo bisogna inserire solo le esperienze lavorative che presentino un vero valore nel proprio percorso. Infatti, i recruiter sono più interessati a profili che presentano le competenze in linea a ciò che stanno cercando al momento, altrimenti cestinano il tutto in pochi secondi.

Ordine e organizzazione del Curriculum

Un dato molto importante quando si presenta un CV ai selezionatori è riuscire a dare una visione complessiva, ben dettagliata e organizzata del proprio profilo professionale.

La realizzazione di un buon curriculum vitae, prevede che non vi siano errori nel formato del documento, errori grammaticali o difficoltà nel reperire le informazioni.

Un curriculum vitae mal organizzato, difficile da leggere o mal formattato, viene scartato immediatamente. Una delle caratteristiche richieste in ogni ambito professionale è sapersi presentare al meglio, anche mediante il proprio CV. Sono valutate positivamente anche le capacità di sintesi, l’organizzazione temporale dei contenuti, e l’inserimento coinciso di tutti i dettagli più importanti per la selezione.

Ricerca per parole chiave nel Cv

Per riuscire a leggere immediatamente se ci sono le competenze ricercate all’interno di un curriculum, molti selezionatori utilizzano la funzione “TROVA” per cercare le parole chiave che maggiormente interessano, in pochi secondi. Se queste sono assenti, la probabilità che la lettura del documento cessi è altissima.

Per rendere il CV più appetibile, dunque, è bene ricordare che se ci si sta candidando per la posizione di responsabile, di project manager, o per qualunque altro campo in cui si ha esperienza, è bene impiegare le parole giuste per esprimere le posizioni ricoperte affini a quella ricercata dal recruiter. In questo modo si avranno maggiori possibilità che il selezionatore sia tentato a una lettura attenta del CV.

Ultimo suggerimento 🙂

Occhio alla propria reputazione online, i social network sono sempre più scandagliati dai recruiter per comprendere al meglio la personalità dei candidati più interessanti… se vuoi indirizzare la loro attenzione su qualcosa di più “consono” alla realtà lavorativa, puoi sempre aggiungere al CV i link al tuo profilo LinkedIn o magari al tuo profilo Facebook, dopo avere “ripulito” la propria bacheca.

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